Paolo Maurizi

Paolo Maurizi,  di Girolamo, classe 1899, 17° reggimento

Paolo è uno dei ragazzi del ’99 che combattono bambini nelle trincee del Piave: nel 1992, in occasione del 74° anniversario della fine della guerra, è chiamato a tenere un discorso all’assemblea dei soci combattenti e reduci. I figli di Paolo hanno gelosamente custodito la bozza del discorso, che si trascrive integralmente:
“Se il presidente e voi tutti cari compagni combattenti permettete, io Paolo Maurizi, vi ricorderò alcuni episodi di quel tremendo mattino del mese di giugno del  1918 in cui il  Comando Supremo del  Generale  Diaz pose l’unica speranza in noi all’ora ragazzi del 99 in quanto i vecchi combattenti che avevano trascorsi mesi ed anni in trincea in seguito alla nostra sconfitta di Caporetto, erano in rotta ed in ritirata quasi su tutto il fronte ed a noi che andavamo in linea ci consideravano loro traditori, perche se si fosse verificata altra nostra sconfitta sul piave, la guerra volgeva al suo termine con la vittoria de l’Impero Astro-Ungarico.
La battaglia si svolse a arma bianca inquanto il nemico nelle prime ore del mattino aveva passato il Piave, nella mischia quanti miei compagni vidi cadere ai miei piedi. Ricordo uno di Gualdo sopranominato Treppillo, altro di Rigali di nome Giretti e tanti altri che non mi sovviene il nome.
In un primo tempo la battaglia prese un aspetto a favore del nemico. Ma poi fu preso da noi il sopra evento, ed il nemico soprafatto, i resti per trovare scampo a ripassare il piave, si gettarono in acqua tantochè la maggior parte restarono annegati essendo in quei giorni il fiume in piena.
In quella circostanza si verificò il cambiamento delle acque in color sangue per tanti corpi annegati.
Dopo qualche giorno anche i resti del mio reggimento furono trasferiti sul fronte del Grappa ed a me con tre militari, mi fu affidato l’osservatorio posto sulle Dolomiti.
Nel concludere, il pensiero di noi tutti vada al nostro Presidente Tenente Dionisi partecipe al successivo conflitto del 42. Altro pensiero vada al defunto Fernando Travaglia, partecipe agli eventi di Spagna al tempo del Generale Franco tantochè il Travaglia rientrò in patria super mutilato.
Un pensiero ai due miei compagni di combattimento non più in vita, Anderlini Angelo soprannominato Centanni e Minelli Giuseppe soprannominato Ciuffetto.
Altro devoto e reverente pensiero d noi tutti vada a sua Santità Papa Giovanni 23° che in quel tempo era Cappellano Militare alla invincibile terza armata comandata dal Duca di Aosta, alla quale il mio reggimento apparteneva. Un pensiero di ringraziamento di noi tutti ai collaboratori del Presidente ed un mio ringraziamento particolare a voi tutti per il vostro ascolto”.