Lettere e cartoline

 

Francesco Gaudenzi, di Alessandro, classe 1882,
82° reggimento fanteria

Lettera al cugino Amerigo

Vi prego di tenermi informato di tutto quello che accade a danno mio, e se mia madre si privasse di cervello di sortire di mia casa ancora una volta, col mio ordine voi chiuderete le porte e guardate che non cavassero un chiodo dal muro, avete capito? Io rispondo per voi in qualsiasi caso, insomma col mio ordine siete padroni come fosse presente io, di fare e soddisfare, se in qualche caso qualcuno vi facesse osservazione voi fate leggere queste due righe.
Io, Guadenzi Francesco figlio del fu Alessandro autorizzo mio coggino Americo Gaudenzi fu Vincenzo a proteggere qualsiasi mio diritto, e padrone di difendere la mia proprietà da qualsiasi persona ne vorrebbe farne abbuso, o danni. Mi firmo Gaudenzi Francesco.
Prego di farmi sapere su chi entra in casa mia a trovare mia madre per poi pelarla,  insomma dico e  ripeto che non voglio assolutamente nessuno di quella stirpe che metta un piede dentro la casa mia, prego farmi sapere tutto caro Merico. Mi dice mia moglie che nel campo lungo occorre vencare, ti prego di custodirle e doperare il venco, e se quel galantuomo che fa il campo ti facesse osservazione me lo fai sapere che penso io di arrangiare pure a lui, con la prepotenza che a avuto di seminare il campo senza ordine, ancora non è finita vi pago il grano e il lavoro, poi guai a lui se vi mette più piede anzi lo puoi avvertire che deve combinare con uno più ignorante di lui; se non mi conosci ce lo dici tu che sono il figlio di babbo. Costudirai pure que quattro aboretti della striscia come fossero i tuoi ci metterai quello che vorrai sulla terra, basta la custodisci, se ci va il granturco avremo tempo di portarci il letame, me lo fai sapere. Mingaccio mi farebbe un piacere se mi andasse arrangiare pure quelle quattro vite succasa di mia moglie, e gli dia su una legataccia alla meglio, poi penserò io di mandarci i soldi per fumare. Mi dice mia moglie che dove anno tagliato gli alberi ci sono molti getti della vite che sono rinate, prego di legarle su a mazzetto e di metterci un paletto, ossia una frasca, che si possono fare i barbati unaltranno, ti pare?
Ti prego di fare tutto perbene come fosse robba tua, come ti ripeto sarà facile che non passerà lungo tempo che staremo insieme. dirai a mia madre che la signora figlia con i suoi conti mi a fatto pagare  le tasse della robba sua, a portato sulle 400 lire, lei se a i ricevuti che a pagato sempre essa, dirai alla vecchia se le vero, e ci darai a conoscere quanto la vigliacca come il suo fratello con i loro ricevuti mi fanno pagare sempre due volte, ma Cristo li a pagati a tutti e li pagherà ancora se va, ci dici pure che mi anno fatto pagare per la corona del povero mio padre, se ancora a questa corona se ne poetesse servire sta vacca di mia sorella, disonoratrice della nostra famiglia, saluti a tutti voi Mingaccio Maria Remo Erminia per te, tua consorte e figli tuo cugino Gaudenzi Francesco.

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Elvezio Ippoliti, di Francesco, classe 1895,
22° reggimento fanteria 

29-07-1915
Sorella carissima, con molta gioia ho ricevuto la tua adorata lettera onde sono molto contento nel sentirti dire che tutti di famiglia, e i nostri cari genitori godiate una perfetta salute, come ti puoi assicurare che sia di me. Cara sorella …… solo mi resta difficile a dirti, e che mentre leggevo la tua cara lettera il nostro tenente ci disse che si doveva partire accostandosi più al confine verso Trieste, e sono partito da Bassano il giorno 27 e siamo arrivati ad una città chiamata Palmanova, per ora non siamo ancora entrati in linea di fuoco, soltanto da dove stamo noi si sentono giorno e notte il rombo del cannone, la cui è a distanza da dove si sta circa 15 chilometri. Cara sorella ti prego di stare contenta e anche a nostro padre e nostra madre pure anch’essi, si facciano coraggio che il buon Dio provvederà, e speriamo di ritornare sano e salvo. Sappi che son due giorni che tirano cannonate su di un forte, e ancora non gli riesce di smantellarlo. Cara sorella in quanto alla nostra …. lascia tutto perdere , Iddio vi provvederà. Voglio scrivere al sor Valerio che almeno abbia un po’ di …. Per me, ma soltanto per la nostra cara madre, che sa bene con quale stato si trova, che invece di far coraggio le quali vedendo il suo povero figlio che chi sa se lo rivedrà più. Dirai alla nostra cara sorella Nicoletta che la ringrazio della gentil premura di dirmi se mi abbisognano i soldi, ma per ora non ne ho bisogno, perché cosa ne faccio?
Daltro non mi prolungo. Contraccambio i miei saluti a tutti di famiglia, mi darai tanti bacetti a Elvia maria Bubi e Dinetto tanti saluti a zio prete a Nicoletta a Babbo a la cara mamma le mando tanti baci e …… tanti affettuosi saluti e tante cose belle, e tu ricevi i più affettuosi saluti e mille baci e dicendomi sempre sempre tuo affettuosissimo fratello Elvezio.     

 

Lettera scritta il 18 ottobre 1915
Il 22 ottobre Elvezio  muore a causa delle ferite riportate in combattimento.

Ida carissima non ostante appena ho ricevuto la tua cara lettera le quali mi dici che ti devo rispondere subito, ebbene eccomi nuovamente a darti le mie nuove notizie ti puoi assicurare del mio buon stato di salute come vorrò sperare che sia di te dei nostri cari genitori e di tutti di famiglia.
Dicendomi nella tua ultima lettera che quasi tutte le notti mi sogni vedendomi soffrire e stando alla pioggia quanto al freddo a sfidare la morte. Il tuo istinto non ti ha ingannato, tutto è vero poiché è il dovere che mi impone di soffrire, vincere o morire, per difendere la nostra cara patria dallo straniero, ebbene cara sorella non importa tutto sopporterò poiché un giorno potrò ritornare a riabbracciare i miei cari e tutti di famiglia, e speriamo che presto sarà tutto finito!....
Ora vuoi sapere quante volte ho preso parte a qualche combattimento, per ora soltanto una piccola scaramuccia, ma per l’avvenire chi lo sa. Ma ebbene Dio mi aiuterà e mi farà combattere valorosamente. In quanto a mio cugino Tommaso sarei molto contento se lo potrei rivedere, ma spero di poterlo vedere, poiché il suo reggimento forse ci deve dare il cambio a noi, perché noi a loro si è ……..il 27 agosto, a le quali il primo reggimento  granatieri ebbe molte perdite, le quali fecero una avanzata nel ….. ove io mi trovo le quali mando un bacione e tu sorella adorata abbiti un grosso bacio e con stretta di mano dal tuo sempre aff.mo fratello Elvezio.    

 

 

Elpidio Donnini, di Antonio, classe 1889


04-05-1916

Linda,

quando sarò lontano e tristi pensieri verranno a turbare l’animo tuo, pensa a me, che tanto tanto t’amo, e come fossi a te vicino, stringimi forte al tuo cuore, e baciami con la stessa veemenza che baciassi a me, quando seduta sulle mie ginocchia mi ripetevi le parole più soavi dell’amore.

Eternamente

Elpidio tuo 

 

 

 

 

Guglielmo Angeli, di Giuseppe, classe 1886,
69° reggimento fanteria

Firenze 11-11-1915 - Caserma San Giorgio

Cara consorte

pensa a stare bene perché devi “sgravare” io quando ho i soldi per un sigaro al giorno mi basta, ho fatto domanda per avere una doppia razione perché non mi basta, mi ci vogliono due gavette di pasta per sera fino adesso ho rimediato con ciò che avanza ad Andrea.
Ti raccomando  Giovannina di tenerla per bene e non le menare, ché sai bene che le botte fanno male, lascia che venga svelta, le darai due baci per conto mio. Fa’ che non si scordi di me. Falle vedere le mie fotografie per vedere se mi rammenta.
Fa’ in  tutti i modi  possibili di  stare in pace con babbo e la madregna. Oggi mi hanno dato la cinquina dieci soldi. Mi sono bevuto mezzo litro di vino. Ho fatto pari perché il vino costa  L. 0,90 al litro. Mi saluterai tanto tua madre ed il patrigno. Saluti a babbo e la matrigna che chiedo loro la Santa Benedizione.

 

Firenze, 12-11-1915

Cara Santina, eccomi subito a darti mie notizie. Ho fatto un felice viaggio, altro mi sento un po’ indolito perché si dorme sulla paglia….non pensare male, io sto bene in salute come posso assicurare di te e Giovannina….ancora non ci hanno vestito ci hanno dato la gavetta ed il berretto ma non passerà oggi che ci daranno tutto. In quanto il mangiare  il rancio ed il pagnottone mi basta… altro che il vino non si può pigliare perché costa L. 1,00 al litro. Fammi sapere come ha fatto Vittoria (sorella) con babbo e la matrigna, se stanno con te o sono andati giù a Roma. Qui ci hanno messo i romani vedesti che canaglie, tutti momenti manca qualcosa a noialtri non ci è mancato niente. Siamo in quattro,cioè io, Ruggero, Andrea Petrozzi e Macerigne. Noi si dorme  in fila dunque sta contenta. Mi raccomando Ninetta che stia bene. Quelle scarpette fagliele risuolare, sennò le durano poco, dì a Tersilio se te risuola e se è buona quella delle scarpette vecchie per carità non la mandare scalza. Tanti saluti alla matrigna e a babbo che chiedo loro la santa Benedizione. Tanti saluti a tutti di casa tua a Tersilio e moglie, Cecia, Vito e tutti quelli della bottega specialmente i padroni ricevi i più sinceri saluti baci dal tuo indimenticabile consorte Guglielmo. Per carità Ninetta mi darai due baci per conto mio.

 

Firenze, 26-11-1915

Cara consorte, con molto piacere ho ricevuto la tua amata e desiderata lettera dove sento che godete una buona e perfetta salute, come ti posso assicurare che sia di me. Solamente quando è notte fanno male le gambe perché non ci danno un momento di riposo. Si comincia la mattina alle sei e mezza  e fino alle quattro  non si ritorna al  quartiere. Ci portano a piazza d’armi  che sta distante più di tre chilometri, dunque ti puoi immaginare quasi sette chilometri al giorno senza l’istruzione ci fanno fare una massa di movimenti dietro fronte, presentate l’arme. Tu non ti puoi immaginare  ci pare di essere  tanti burattini.  Però ti raccomando di stare contenta perché mi hanno dato fastidio  il primo e il secondo giorno, adesso mi stanno meglio. Domenica  passata ho spedito i panni, fammi sapere subito se li hai ricevuti. Ti ho rimandato tutto, la maglia di lana non ho potuto rimandarla  perché me ne hanno data solo una e poi di cotone. Avrai pazienza se trovi le scarpe un pò consumate che non è stata colpa mia essendo che ci hanno fatto stare nove giorni prima di darci le scarpe. Sappi che una mattina per non andare a fare questi giochi mi buttai malato e il medico mi regalò tre giorni di consegna. Difatti non mi sentivo niente lo feci per riguardo le scarpe che quando ci avevo camminato un pò non ne potevo più ché mi si riscaldavano i piedi ma adesso viaggio bene ché mi hanno dato certe piastre e non c’è pericolo che mi si riscaldano i piedi. Tu alla Posta non devi pagare niente perché io ho pagato la spedizione e per mandarli spesi L. 1,20.  Anche oggi ho ricevuto una lettera da Vittoria  dove dice se mi bisogna qualche soldo, ma per ora non mi può mandare niente per adesso mi dice che ti ha comprato il lardo e ha pagato giù da Marietta. Fammi sapere dove hanno mandato Vito perché ti mandai una cartolina illustrata dove ti dicevo  che se lo mandavano qui a Firenze non mi ci trovava  perché era venuto un ordine  di partire , ma dopo ne è tornato un altro che doveva rimanere la Seconda Compagnia. Le altre Compagnie sono partite  tutte oltre 40 miglia più avanti  in un paese chiamato San Romano, perché qui ci devono mettere  questi che sono chiamati  adesso. Credi pure  mi tufava tanto di partire non per nessuna cosa, solamente  per dormire che a Spoleto passai una notte  molto brutta ci fecero dormire in una stalla senza paglia. Scappare non si poteva perché c’erano le sentinelle. Scrivimi spesso. Darai due bacetti  a Giovannina. Tanti saluti.  Saluti a babbo e alla matrigna  che chiedo loro la Santa Benedizione. Tanti saluti a tutti di casa tua mi saluterai tanto Tersilio e Checca e Cecia. Ricevi tanti saluti dal tuo consorte Angeli Guglielmo. Mi saluterai i padroni Angelo e Gige tutti i lavoranti e garzoni .  

 

Montopoli, 5-12-1915

Carissima Consorte, oggi stesso ho ricevuto la tua desiderata lettera. Devi sapere che mi trovo ancora più avanti, più di cinquanta chilometri distante da Firenze e mi trovo in un paesetto come Rigali, un po’ più piccolo, si trova in cima ad una montagna, ma si sta bene perché non c’è tanto freddo, mi ci trovo male per via dell’acqua che si beve  che è molto cattiva perché tutta dei pozzi, ma mi tocca berla per forza  che a bere il vino non si arriva perché costa L. 1,00 al litro e anche se costa meno non posso bere perché l’Osterie di qui non fanno credenza. Fammi sapere se è vero quello che si va dicendo qui  che tutti i calzolai  della fabbrica Pennoni li hanno richiamati tutti e se è vero che è morto Carlino il figlio del povero Brunetto. Mi fai sapere se mi bisogna di qualche cosa di biancheria… mi manderai  due paia di calzetti non quelli buoni, quelli già usati, ci metterai  due fazzoletti da naso quelli colorati, un asciugamano il peggiore che tu hai e mi manderai due cravatte non quelle a sporte che quelle non me le fanno portare perché ci sono le righe: Ci vogliono di mussolo non rigate…per queste cravatte  te lo farai dire da Tersilio …. Ti raccomando mandami tutta roba vecchia sennò me la rubano. Cerca di stare contenta solamente mi rimpiango il rancio che mangiava a Firenze questo che fanno qui è senza condito affatto è in bianco ma io lo mangio lo stesso…Salutami tutti, specialmente babbo che gli chiedo la Santa benedizione, mi darai tanti bacetti a Giovannina che non si scorda di me. Tanti saluti a tuo padre e tua madre, Checca  e Cecia Ricevi i più indimenticabili saluti dal tuo consorte Angeli Guglielmo.
Fai il piacere di andare a casa di Macerigne, ti farai dare il pennello e il rasoio senza asciugamano e faglielo arrotare dalla madre, poi me li metterai  dentro il pacco che farai della roba mia.

 

Montopoli, 12-12-1915

Carissima consorte, oggi stesso ho ricevuto la tua lettera assicurata  con dentro cinque lire, non crederai mai quanto piacere ho provato perché devi sapere che mi trovavo senza un centesimo. Tu dirai che ancora mi sarà rimasto qualche soldo delle cinque lire  che ho ricevuto da Vittoria. Sappi che sono partito da Firenze per venire in questo bel paese con cinquanta centesimi, dunque ti puoi figurare  che grande somma per tirare avanti … mi sono prestato qualche soldo da Andrea .. ho fatto lavare la maglia  assieme un paio di calzetti, due fazzoletti da naso con due cravatte, ho speso L. 0,75.  E’ che di qui gli scannano i soldati. Sabato ci portarono  a fare una marcia lunga si fu arrivati in un paese chiamato Fusecchio, dove trovammo i nostri paesani, il figlio del Babano e il figlio di Tappone Fermetto, ma appena ci salutammo perché eravamo di passaggio… Arrivati ci dettero mezz’ora di riposo e andammo a bere un bicchiere di vino, ossia fu preso un litro di vino che fu pagato L. 0,60 centesimi è buono dunque ti puoi immaginare quanto è più caro di qui, non solo il vino ma tutto. La cinquina mi va tutta  per scrivere, come oggi ho fatto questa e poi un’altra a Vittoria che già tre volte che le scrivevo.
Ho saputo che babbo non è partito più per Roma, ha fatto meglio basta che mi faccia stare contento fammi sapere se hai ricevuto il pacco dei panni che ti ho spedito da Firenze. Fammi sapere dove hanno mandato Tersiglio che ho saputo che è stato richiamato e Vito e di mandarmi la direzione di tutti e due, prima che puoi mandami quella roba che non ne posso fare a meno ché l’asciugamano che mi ha dato il Governo è di panno crudo che mi scortica la faccia ... qui a Monopoli si starà  fino il mese di Gennaio  dopo non si sa dove ci portano. Dammi tanti bacetti a Giovannina per conto mio e per carità stalle attenta non la mandare in giù che passano i legni. Tanti saluti a babbo e alla matrigna  chiedo la Santa Benedizione. Ricevi i più affettuosi saluti. 

 

Montopoli, 20-12-1915

Carissima Consorte, ho ricevuto la tua cara lettera dove godo nel sentire che godete una perfetta salute come ti puoi assicurare  che sia di me. Oggi stesso ho ricevuto il pacco con dentro tutto quello che ti chiedevo, devi sapere che sono rimasto molto contento vedendo anche i sigari dì alla matrigna che  la ringrazio tanto del pensiero che ha verso di me, non so proprio come ringraziarla. Spero che presto passerà questa bella vita per rivederci insieme se Dio mi darà la salute. In quanto dei calzetti  io non ci pensai di  farti mettere le solette nere perché  il sudicio si conosceva meno, ma ormai lo sbaglio l’ho fatto io che non ti avvisai che dopo due giorni che si portano mi tocca lavarli diventano rossi come il sangue dal sudore anche se si danno da lavare non va via  e delle cravatte vanno bene ma se fossero state un po’ più larghe sarebbe stato meglio però non devi stare in pensiero per riguardo a questo che io le fo servire lo stesso. Perdonami se qualche volta sono troppo noioso perché vedo che per riguardo i panni  che ti mandai ti sei un po’ inquietata , ma credi che non è colpa mia….io non la piglio con te che neppure tu hai colpa, la prendo con la scrivana che le parole le fa rimanere sulla penna. La camicia te lo mandai a dire che me la tenevo. Con me mi sono tenuto tutto i calzetti i fazzoletti quelle due cravatte sennò il resto ho rimandato tutto. Altro non ho da dirti ti raccomando di farmi sapere subito se è nato il bambino hai capito. Mi darai tanti bacetti  a Giovannina per parte mia e cerca di farle portare un bel regalo dal Bambino, dunque ti auguro buone feste e ricevi tanti saluti affettuosi dal tuo consorte Angeli Guglielmo. Cari genitori vi raccomando di fare le feste in pace di andare d’accordo fra voialtri mò che la sfortuna ha voluto di esserci così distaccati che io penso sempre a voialtri non credete chi vi abbia dimenticati vi chiedo la Santa Benedizione che speriamo che Iddio presto di rivederci ricevete tanti saluti da figlio Guglielmo. Fammi sapere se ha fatto la neve.

 

Montopoli, 26-12-1915

Cara consorte, con molto piacere ho ricevuto la tua desiderata lettera assicurata con dentro cinque lire non l’avrei mai pensato  perché so come ti trovi ma ti ringrazio tanto per il pensiero che hai verso di me. Devi sapere che mi trovavo senza un soldo in tasca per me  era un brutto Natale. Con molto piacere sento che godete  una perfetta salute  come ti puoi assicurare che sia di me e tutti gli altri compagni. Fammi sapere se vai a passare il lavoro e pure la madregna  se ancora seguita di andare là dai Salesiani. Fammi sapere tutto quello che succede  a Gualdo perché ogni lettera che tu mi mandi non mi fai sapere niente. Ci trovo solamente che state tutti bene e nient’altro e dì a Cecia  che le faccia piene  e che scriva più fitto che così gli va meglio nei coglioni e dì che a Vito gli ho scritto una cartolina postale e non ho avuto nessuna risposta che mi mandi la direzione esatta  e che sia scritta bene che questa che m’ha mandato non la posso capire, forse l’avrò sbagliata. In quanto che vuoi sapere  quale fortuna ho incontrato una bella fortuna quella di andarmi a dormire alle otto di sera non più tardi se no c’è la prigione….dunque non ti pare  che sia una bella fortuna…ti mandai che presto di arrivederci perché si parlava di pace ma chi lo sa quando verrà. Ma quando ti sgravi voglio venire in licenza se mi viene accettata ti farai fare un certificato dal dottore che ci metta la sua firma e poi quella della levatrice  e quella del Sindaco e del Maresciallo e poi farai una assicurata  che così viene prima e la manderai diretta al Comando del reggimento..devi mettere così la direzione Al Comando del 69 Reggimento Fanteria  Presidio Montopoli Valdarno Provincia di Firenze. Cerca di farla fare perbene perché la deve leggere il Maggiore e che faccia un po’ senso, hai capito. …mi darai tanti bacetti a Giovannina che ho saputo da Vittoria che le ha fatto un bel regalo… ti prego di starle attenta che non le succeda niente che sai bene che è molto franca. Altro non ho che dirti. Ricevi i più affettuosi saluti. Tante cose dal tuo per sempre  consorte Angeli Guglielmo.
Caro padre  vi faccio sapere che questa vita è molto brutta, dunque dovete sapere  se volete che ritorno casa bisogna che mi aiuti non credete che ci tengono a spasso ..la mattina la corsa e dopo preso il brodo si fa zaino in spalla quei venti chilometri tocca farli tutti i giorni. Altro non ho da dirvi  vi chiedo la Santa Benedizione. Tanti saluti e baci dal vostro figlio Guglielmo.
Fammi sapere quante lire hai messo dentro la lettera   perché è assicurata per dieci  e invece ne ho trovate cinque. Dimmi la verità.

 

Montopoli, 30-12-1915

Cara Consorte, non crederai quanta consolazione ho avuto vedendo i tuoi scritti sentendo che tanto tu e tutti  di casa che godete una perfetta salute come ti puoi immaginare  che sia di me e tutti i paesani che siamo rimasti più tre che Andrea ci ha abbandonato è partito per Firenze a fare il meccanico elettricista..queste sono fortune. In quanto mi fai sapere  di tutti questi sposalizi ci siamo fatti una bella risata specialmente con quello di Bicchielle che quello forse davvero ripopola, Busone non dice niente si contenta.
Tanto io come Pennoni saremmo stati molto contenti di stare un po’ più vicino a lui per ridere un po’ ma spero presto di rivederci che per quanto si vede ci mandano in licenza….già è partito il primo turno di noialtri, quando ci tocca non si sa. Ci saluterai tanto Carluccio e Busone e tutti della Bottega specialmente i padroni. In quanto ti dissi nell’ultima lettera che io ti mandai di fare un certificato non lo fare più perché io ho sbagliato. Sappi che tu devi fare come ti dico… farai un telegramma non indirizzato a me lo devi mandare diretto al Comando  e che ci sia la firma della levatrice quella del Maresciallo e quella del Sindaco, non fa niente quella del dottore queste non bisognano, tu dirai  perché devo fare questo che tanto ti mandano lo stesso, tu cerca di farlo perché dice il proverbio che è meglio di bere l’uovo la mattina che la sera, perché qui non si può stare sulla certezza che dicono, perché la sera è un comando la mattina invece è un altro  che le cose appresciano molto che l’altra settimana ci portarono già ha fare i tiri e dunque ti puoi immaginare dove siamo già arrivati che non è due mesi che ci troviamo sotto l’Esercito i tiri ci fanno fare subito il campo queste parole ce le ha dette il Tenente tanto bene ci favorisce anche il tempo che è sempre buono. Ma ti prego di stare contenta come babbo e la madregna che gli chiedo la Santa Benedizione. Gli contraccambio saluti mi darai due baci alla nostra cara Giovanna che non vedo l’ora di vederla. Ricevi i più affettuosi saluti dal tuo consorte  Angeli Guglielmo. Tanti saluti alla madregna e il padregno e tutti di casa.
Mi saluti Checca e la scrivana… Hai finito di tagliare la macchia come il tempo è buono se la vada in culo. 

 

Zona di Guerra, 7-1-1916

Signora Assunta Schimberni. Mia cara zia, con queste poche righe vi fo sapere il mio bene stare di salute. Come posso sperare che sia di voi e tutti della vostra famiglia. Cara zia  mi …. a voi per sapere che disgrazia è avvenuta sulla mia famiglia che l’ultima lettera che ho ricevuto da mia moglie il 27 del mese di luglio io in tutto questo tempo non ho fatto altro che scrivere, però senza essere corrisposto almeno da un solo saluto. Solo mi ha fatto consapevole Vittoria della grande sventura del mio povero padre che provai un grosso dispiacere. Altro non ho che da dirvi, solo state contenta che io ancora mi trovo in riposo poco distante dalla trincea. Però da qui è pochi giorni ci toccherà dargli il cambio. Io farò una brutta partenza  e per me sarà un grande dolore se non vedo nulla sulla mia famiglia. Aspetto da voi una pronta risposta dove mi darete le bone nove. Tanti saluti a tutti della vostra famiglia. Ricevete voi come zia Nicoletta  i più affettuosi saluti dal vostro aff.mo nipote Angeli Guglielmo.

 

Montopoli  Valdarno, 15-1-1916

Carissima Consorte, rispondo subito alla tua desiderata lettera assicurata dove godo nel sentire che godete una perfetta salute come ti puoi assicurare che sia di me………(lettera deteriorata)…..feci la lettera  per Vittoria ….mi raccomandi che la devo ringraziare tanto per parte ….non dubitare che ogni volta che gli scrivo la ringrazio tanto e poi tanto da parte di voialtri. Ti dissi nella mia lettera che mi doveva arrivare il pacco ebbene è arrivato  ti dirò quello che conteneva un pezzo di formaggio con un salametto  sei ovi tosti e due pesci fritti tutto in bono stato altro che gli ovi si erano tutti fracasciati levando uno  era un po’ sano. Credimi che tutti i momenti non altro di raccomandarmi  alla mia povera madre che pregasse per me che Iddio per essa ci dia la S.B…….che fa tanti sacrifici. Sento che Vittoria vi ha spedito  più soldi per un’altra coppa ……io gli mandai a dire …..bastava per venti….Come  è puntuale ma però non gli chiedere niente lascia che ci pensi  essa come fò io che quando mi feci sapere che mandava quel pacco gli mandai a dire che non mi dovesse mandare perché non mi durava ….. poco. Capirai un pezzo di formaggio  a uno un pezzetto a un altro ho finito tutto tu mi dirai che ho fatto male……una camera  dove si dorme … di cinquanta persone…..voluto la Cassa Forte….. e un soldato ….in canna però…. Raccomandato tanto che……dovesse mandare più roba…..sono quattrini buttati …..sai che devo venire a  tagliare la macchia  quando appena ti senti i dolori fammi questo telegramma  così vengo subito lo manderai diretto al Comando  del 69° Regg. Fant. Presidio Montopoli questa è la direzione. Così potrò venire senno è impossibile che le licenze ancora a noi non le danno, ci metterai la firma della mammana e quella del Maresciallo . Dimmi se Ruggero che non ci ho capito se l’hanno scartato. Dirai  …..che a Vito…..una cartolina postale……Ti raccomando tanto  Ninetta che…..di rivederla già sono 70 giorni…..vedo più… mi pare 70 mesi…due bacetti per conto mio…tanti saluti a tutti a babbo chiedo la Santa Benedizione. Alla madregna e tutta la tua….  e te ricevi i più affettuosi saluti dal tuo consorte Guglielmo.  A Cecia che non minchionasse tanto delle saccocce bucate e de digiunare perché se ci trova anche lia…..

 

Zona di Guerra, 25-02-1916

Carissima Consorte, eccomi di nuovo a dirti le mie notizie io godo una perfetta salute come posso assicurare che sia della mia famiglia e dei miei genitori, però ho fatto un cattivo viaggio non perché ci hanno messo in un vagone dei bovi che tutto il tempo che abbiamo traversato ci ha toccato tenere gli sportelli chiusi per riguardo la neve che da Bologna ha cominciato a nevicare  che quando siamo smontati ne abbiamo trovato più di un ginocchio però si vede che fatta è andata via con il vento di sotto che è venuto non per il freddo che ho patito ma pensando sempre a te e Ninetta  che dal quando sono partito da casa non so come ti trovi che da parte di Vittoria ho saputo che anche Giovannina si trova malata di rosalia che io non sto un’ora ma neanche un minuto contento che mi trovo matto non sapendo le tue notizie che con Vittoria quando stavi a Montopoli  ho ricevuto due cartoline prima di partire, perché io quando arrivai scrissi subito tanto a te come a Roma da Firenze ti ho mandato una cartolina illustrata poi due cartoline postali tre con quella ultima che ti dicevo che non mi dovevi rispondere  che dovevo partire . Crederò che l’avrai ricevute. Ti raccomando di darmi subito risposta  che penso male che tutti i momenti mi viene qualche pensiero sulla testa. Fammi sapere se Ninetta sta meglio e come ti trovi te e di dirmi la pura verità se la monella va peggiorando, non sarà mai che spero sarà guarita, fatti fare il certificato dal dottore con la firma del Maresciallo, lo metterai dentro una lettera che la farai assicurata  che così viene prima io mi trovo vicino al fronte si sente a tuonare il cannone e si vede il riflettore quando è la sera però ti raccomando di stare contenta che qui non c’è pericolo e ti devi fare coraggio che noi non si va a combattere per quanto ci dicono i Superiori noi si fa a fare le trincee nei posti già occupati, si sta proprio sui confini dell’Italia. Quando mi scrivi al mia direzione è questa 69 Reggimento Fanteria 1° Battaglione 1° Compagnia Zona di Guerra. Ricevi i più affettuosi saluti dal tuo aff. Consorte  Angeli Guglielmo. Tanti saluti alle tue sorelle.

 

Zona di Guerra, 9-3-1916

Carissima consorte, con grande contentezza oggi ho ricevuto la tua prima cartolina con risposta pagata che dal 13 che si trova in viaggio dove mi trovo molto contento nel sentire che vai sempre migliorando, però ancora mi trovo molto in pensiero perché è quasi un mese che questa è fatta ancora devo sapere come si trova Giovannina che tutti i momenti penso su essa ti raccomando di darmi subito risposta di mettere bene il mio indirizzo  perché qui quando arriva questa benedetta posta è una grande confusione . Mi darai per parte mia due baci ai nostri figli  ricevi più affettuosi saluti dal tuo consorte Angeli Guglielmo.
Tanti saluti ai tuoi genitori e quelli di casa mia che gli chiedo la Santa Benedizione. Saluti tanto Tersilio  che mi dirai se l’è passata liscia. Mi saluterai tanto la comare  Gelina, Checca, Cecia e tutti della bottega tuo per sempre Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 11-3-1916

Carissima Consorte, Rispondo subito alla tua gradita lettera dove sono rimasto molto contento nel sentire vai sempre più migliorando che anche Giovannina si è ristabilita del tutto, basta che queste cose che tu mi fai sapere sia la pura verità che così sto più contento non mi devi nascondere nulla di quanto vai incontro. Sono molto contento nel sentire che Filippo a Mariano si trovano a casa in licenza me li saluterai  per mio conto speriamo che preso di rivederci. Mi dirai perché Ninetta non gli ha voluto parlare quando Filippo la chiamava io penso che ancora è malata perché so che è molto svelta a rispondere. Altro non ho che dirti darai tanti saluti tua famiglia ricevi i più cordiali saluti dal tuo Guglielmo. Salutami i genitori.

 

Zona di Guerra, 13-3-1916

Carissima Consorte, ti scrivo questa mia cartolina per dirti che godo una perfetta salute come posso assicurare che sia di te  i nostri figli e i nostri genitori e tutti della tua famiglia . Nella tua lettera mi domandavi se avevo bisogno di qualcosa di denaro. Se ti puoi levare qualche cosa me lo manderai che qui altro che il latte non è caro che lo vendono a venti centesimi al litro, sennò gli altri generi mozzicano. Nella tua mi dirai se ti hanno dato le altre venti lire dell’assicurazione altro non ho da dirti ricevi tanti saluti dal tuo consorte Angeli Guglielmo. Tanti baci ai nostri figli.

 

Zona di Guerra, 15-3-1916

Carissima Consorte, con grande consolazione ho ricevuto la tua lettera raccomandata con quanto ti chiedevo. Sono molto contento nel sentire che godi una perfetta salute come ti puoi assicurare che sia di me. Questa roba che io ti ho chiesto mi servirà se il caso mi dovessi ammalare, allora ne farò bisogno a tanti è stato bono  ma a me la fortuna non mi assiste. Domandi se ho bisogno di denaro te l‘ho mandato a dire nell’altra cartolina che mi manderai quello che puoi. Mando tanti saluti a i miei tuoi genitori gli chiedo la Santa benedizione due baci per mio conto a Ninetta e Peppina . Mi dico tuo affezionato consorte Angeli Guglielmo. Tanti saluti a tutte le tue sorelle.

 

Zona di Guerra, 21-3-1916

Carissima Consorte, ti scrivo questa mia cartolina per dirti le mie notizie. Io godo una perfetta salute come spero di te e i nostri figli e dei nostri genitori e tutti della tua famiglia.  Nella tua mi dicevi se avevo bisogno di qualcosa però ancora non ho ricevuto nulla mi dirai se hai messo qualcosa dentro la tua lettera raccomandata che io l’ho ricevuta aperta e ho trovato altro le tue notizie con il Certificato  e non altro. Se mandi un po’ di denaro mi farai una assicurata che così mi viene prima. Vittoria mi ha spedito dieci lire però non si sa dove è andato a finire che dal 27 che ha fatto questo vaglia e non l’ho ricevuto da Montopoli ti mandai un po’ di roba da borghese dimmi l’hai ricevuta  ricevi tanti saluti dal tuo Consorte Angeli Guglielmo. Tanti saluti ai tuoi e quelli di casa babbo e madregna.
Se hai spedito aspetta prima la mia risposta prima che la ricevo. Due baci ai figli.

 

Zona di Guerra, 25-3-1916

Mia carissima Consorte, rispondo alla tua desiderata lettera dove godo molto piacere nel sentire che tutti della tua famiglia e dei nostri figli godete una perfetta salute come ti puoi assicurare come segue di me.
In quanto dei denari che io ti chiedevo mi trovavo proprio in bisogno che non devi pensare che le dieci lire  che mi ha spedito Vittoria perché ancora non l’ho ricevute, però da un momento all’atro le spettavo e come tuttora le desidero. Io non ti ho dato una parola sicura perché se ti avessi mandato  a dire che avevo bisogno, capisco bene che saresti stata subito puntuale verso di me.
Ma io penso sempre che tanto te come i nostri figli patite per riguardo mio sapendo come ci siamo distaccati che stavi tanto male che benché mi mandi a dire che ti sei ristabilita mi trovo contento ma starei ancora più contento se mi mandasti la tua fotografia e con Ninetta e Peppina che la desidero tanto. In quanto dei soldi che ti ha ridato Tonino ci deve aiutare di più che sia possibile  e di stare contenta e di non stizzarti con quei vecchi che quando c’è da dire qualcosa non gli rispondere cerca a compatire che se sono un po’ strampalati è pure la vecchiaia che gli trasporta, portagli rispetto specialmente a babbo. Non credere che io mi trovo in pericolo si sta in un paesetto chiamato Flaibano  dove si trova a undici chilometri distante da Udine che questo paese tanto prima della guerra era Italiano che il fronte dove si trova , ancora molto distante, però da qui si sentono le botte del cannone e quando non è la luna si vede il riflettore. Dunque sta pure contenta verso di me che fino che si starà qui  si sta sicuri, e per quanto ci dicono i superiori su questo fronte non si va più  forse ci portano in Albania  che il 56 reggimento già è partito ed erano tutti di terza come noi.
Di qui ci danno cinquanta centesimi al giorno, si stava meglio a Monopoli perché devi pensare  che è zona di guerra la roba è molto cara che fanno prova di non darti nulla non si capisce nulla perché ti parlano frullano (friulano).
Con questi ci si deve pensare di lavarci la biancheria dove prima la camicia mutande e maglia ci pensava il Governo e il rancio non è come a monopoli che ci avevo la gavetta  in più di qui il vitto è molto meno, dove per finire di mangiare mi tocca andare a prendere due soldi di latte tutte le sere dove che altro che quello non è caro che costa quattro soldi al litro. Il pacco che mi ha spedito Vittoria l’ho ricevuto però adesso non so dove metterlo che io gli chiesi altro che due cravatte per il collo di lana. Invece mi ha mandato la roba per vestirmi di novo, dove adesso non la posso spedire a casa perché siamo soldati. Altro non ho da dirti mi saluterai  i tuoi genitori  che li ringrazio tanto che gli chiedo la Santa Benedizione  come pure quelli di casa  mia darai per mio conto due baci a ciascuno ai nostri figli e da me ricevi i più affettuoso saluti dal tuo per sempre consorte Angeli Guglielmo. Tanti saluti al compare e Comare. Fammi sapere se è richiamato quando mi rispondi spiegami chi è questo Peppe che io non l’ho potuto capire se il foglio di Scacacia  …. (?)….Saluti
Tanti saluti allo scrivano che non si spiega alla comare Gelina Checca Tarsilio Vito il Gruletto e tutti della bottega specialmente i padroni.

 

Flaibano, 16-4-1916

Mia cara sorella, eccomi subito  a risponderti alla tua gradita lettera non potrai mai credere quanta consolazione provo leggendo i tuoi scritti e sentendo che godi una perfetta salute come di puoi assicurare che segue di me.
Cara sorella ti promisi che per pasqua volevo venirti a trovare per passare due giorni insieme, ma la sfortuna non ha voluto. Andai dal Tenente per chiedergli la licenza mi rispose per ottenerla ci sia un punto di ragione che venga qualche disgrazia in famiglia allora si che mi mandava, però io gli risposi che non le volevo queste licenze anzi desidero che Dio gli dia la salute e che si trovassero sempre bene come fino adesso.
Dunque cerca di stare contenta  e di passare le feste in buona armonia e non pensare su me devi fare conto che fossi lì vicino che qui non c’è pericolo di nulla . Mi domandi dove dormo io per dormire non mi trovo scontento si sta dentro una soffitta dove sopra per coprirci ho due coperte di più la mantellina il freddo non si sente. Solo la mattina quando mi lavo mi trovavo un po’ indolito  ma ormai non sento più nulla per riguardo la paglia che non si sa se è paglia oppure polvere.
Ma cara sorella questo non sarebbe niente che lo sopporterei bene solo che non ci danno un momento di riposo ci sona la sveglia la mattina alle cinque e fino alle dieci e mezza  non ci fanno rientrare  dopo ci mettono un’altra volta riga che sarebbe alle due e mezza e fino alle quattro e mezza e di più anche alla notte ci fanno lavorare   ieri sera  ci fecero fare zaino  in spalla dopo suonata la ritirata e ci portarono distante quattro chilometri ci distesero persino dentro un fosso e lì si stette fino a mezz’ora dopo la mezzanotte, finché il settanta non venne a contatto con noi  che il sessantanove e il settanta è tutta una brigata dunque anche le tattiche notturne ma spero di rivedervi presto che non andrà più tanto a lungo di fare questa schifosa vita. Vi auguro tanto a te come il cognato buona Pasqua ti mando tanti saluti e baci aff. fratello Guglielmo . Tanti saluti a Pietro. Fammi sapere cosa si dice a Roma sui giornali che qui non si sa nulla di novo ti saluto addio presto. Ti ho mandato due cartoline in franchigia e una illustrata a Pietro nel bar fammi sapere se le hai ricevute vi saluto addio.

  

Zona di Guerra, 7-4-1916

Carissima contorte, ti scrivo queste due righe per dirti che io godo una perfetta salute come sarà  di tutti di casa e della tua famiglia. Da qui si parte  dentro oggi si sta tutti pronti e bene forniti di tutto. Sta contenta che forse si andrà in un posto sicuro. Augurandovi a tutti buona Pasqua  e tanti saluti tuo aff. Consorte Guglielmo. Darai due baciai nostri cari figli per mio conto.

 

Zona di Guerra, 19-4-1916

Carissima consorte, di nuovo ritorno a dirti le notizie di salute io mi trovo bene chiome posso sperare che sarà di te e che di casa e tutti della tua famiglia. Cara Santina ti raccomando di farti coraggio e di pregare il nostro Signore per mio riguardo di potere ritornare sano di salvarmi da questo flagello di carne umana. Io da qui parto domani mattina alle sei per nuova destinazione però non ti posso assicurare se è vero che si dice che ci portano dalla parte di Gorizia  così tra noi si va dicendo. Ti ripeto di farti coraggio che io appena che sarò arrivato ti darò subito notizie. Mi saluterai tanto i tuoi genitori e babbo che gli chiedo la Santa Benedizione e a te e ai nostri cari figli vi saluto e vi bacio tuo aff. Consorte Guglielmo.

 

23-4-1916

Carissima consorte, ieri ho ricevuto la tua gradita  lettera assicurata dove ti ringrazio cintimente del tuo pensiero che hai avuto verso di me.  Non crederai quanto piacere ho provato sentendo nella tua lettera che tutti della tua famiglia e di casa godete una perfetta salute come ti puoi assicurare che segue di me.
Cara consorte nell’ultima mia cartolina ti dicevo che partivo da Flaibano e non si sapeva dover si andava a finire, pareva che si dovesse andare per rinforzo a qualche altro reggimento perché ci dettero subito gli oggetti necessari gli occhiali per riguardo il gas lacrimante  e la maschera per ripararsi dal non morire asfissiati.
Però ti raccomando di stare contenta di farti coraggio che io sono partito da Flaibano ma mi trovo in un altro paesetto che è chiamato Zompicchia che si trova vicino a Codroipo, da dove siamo partiti.  Per venire di qui ci abbiamo messo un giorno di cammino che passai tutta la strada senza sentirmi lo zaino che ormai nelle spalle mi aveva fatto il callo che non c’è un giorno che non si porta. Dunque ti ripeto che devi stare contenta che di qui non c’è nessun pericolo che dove si combatte mi molto lontano. Solo si vede spesso qualche aeroplano austriaco che viene per buttare qualche bomba sul ponte del Tagliamento forse l’avrai inteso dire nei giornali che due settimane fa ne buttarono giù due a forza di cannonate. In quanto che mi devo aiutare sarà il mio pensiero che qui sotto queste mani la salute bisogna mantenerla, che io ho visto bene come vengono trattati tanti poveri padri di famiglia.
Oggi è Pasqua il Governo ci ha passato due uova per soldato una pasta i sigari e due volte il vino e il riso con il brodo e la libera sortita tutto il giorno ma anche se non ce l’aveva data ci tocca stare dentro perché di qui piove tutto il giorno forse mi immagino che anche lassù il tempo farà il cattivo. Vito mi ha scritto e dice che sta bene fammi sapere se Tersilio si trova a Gualdo a fare il canipo. Mi saluterai tanto Angelo e Antonietta del loro pensiero. Tanti saluti ai tuoi genitori e quelli di casa mia che gli chiedo la Santa Benedizione. Fammi sapere se hai ricevuto due cartoline illustrate.

 

Zona di Guerra, 25-4-1916

Carissima consorte,  ti scrivo questa mia per dirti  che godo una perfetta salute come spero che sarà di  tutti della tua casa e  di te e dei nostri cari figli e dei miei genitori. Prima che partissi da Flaibano ti spedii  un pacco con questi oggetti, una camicia un paio di calzini un paio di mutande e paio di guanti, levando la camicia è tutta roba di lana. Quando mi rispondi fammi sapere se l’hai ricevuta, questa roba me l’ha mandata Vittoria che spesso mi manda qualche cosa per le feste di Pasqua mi ha mandato dieci lire dunque per me un pezzo non ho più bisogno tanti saluti a tutti della tua famiglia e baci a Ninetta tuo aff. Consorte Angeli Guglielmo saluti a babbo.

 

Zona di Guerra, 29-4-1916

Carissima consorte,  con questa mia vengo a dirti che io mi trovo in perfetta salute come spero che sarà di tutti  di casa e della tua famiglia. Nell’ultima mia cartolina ti dicevo che ero in viaggio per la trincea. Però ancora non mi ci trovo perché dopo avere camminato abbastanza ci hanno dato due giorni di riposo in un piccolo paesetto. Ma questa sera da qui si parte e forse che domani sera  si arriverà al posto destinato. Ti raccomando di stare contenta perché questo fronte del Trentino i combattimenti non si fanno si tiene altro difesa che gli austriaci non entrassero nel confine italiano e dove le trincee sono coperte. Mi incontrai con Luigi e Peppe dì Marietto che anche loro vengono con me. Fatti coraggio che Iddio speriamo che sarà con me. Mando tanti saluti ai tuoi genitori e babbo che gli chiedo la Santa Benedizione un bacio darai per uno a Ninetta e Peppina. Tu ricevi tanti saluti dal tuo aff. Consorte Angeli Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 2-5-1916

Mia carissima sorella, ritorno a farti sapere le mie notizie ti raccomando di stare contenta perché io mi trovo in un posto che  non c’è pericolo di nulla per il momento il primo battaglione si trova accantonato in un piccolo paesetto  ma per quanto tempo non te lo so dire perché da un momento all’altro viene qualche ordine di partire per raggiungere il terzo battaglione  che già si trova in trincea che è in terza linea. Che noi forse si andrà a dare il cambio dunque se è vero che è così noi di qui si starà fino ai primi di giugno. Spero che di fare questa bellissima vita la guerra sarà finita. Io sto bene come posso sperare che sia di voi due. Ti saluto e ti bacio caramente tuo aff. Fratello Guglielmo. Da Pasqua non ho ricevuto più tue notizie.

 

Zona di Guerra, 6-5-1916

Mia cara consorte, Oggi stesso ho ricevuto la tua gradita lettera non crederai mai quanto piacere ho provato nel sentire che tutti di casa e della tua famiglia godete una buona salute come vi potete assicurare che segue di me. Fatti coraggio di quanto ti scrivo che io da quella parte sono partito e forse avrai ricevuto tutte le mie cartoline che ti ho mandato strada facendo. Adesso mi trovo dopo avere camminato  tanto in cima ad una montagna senza vedere una casa dove mi volto vedo tutte montagne dove per due giorni ci siamo fermati per darci un pò di riposo per dormire ci sono le baracche di legno. Ma domani ci portano in trincea ti ripeto che devi stare contenta che Iddio mi darà forza  e coraggio in tutti i disagi  che incontro …La gola tosse… non l’ho……più. Tanti saluti a tutti della tua famiglia. Ai miei genitori  che gli chiedo la Santa Benedizione ricevi tanti saluti  e baci ai nostri figli  tuo aff. Consorte Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 9-5-1916

Carissima consorte, non potrai mai credere quanto piacere ho avuto vedendo i tuoi scritti che da Pasqua non vedevo più niente. Sono rimasto molto contento nel sentire che tutti di casa e della tua famiglia vi trovate in perfetta salute come ti puoi assicurare che ne segue di me. Prima che partissi laggiù ti mandai una cartolina illustrata per farti vedere dove mi trovavo. Ti prego di stare contenta che fino a qui sono fortunato si vede che c’è qualcuno che prega per la mia vita. Ti fo sapere che il primo battaglione  già si trova in trincea pure la prima Compagnia. Ma quella sera che si stava tutti  pronti per partire, Venne un ordine che il quarto plotone  fosse rimasto di qui non ti so dire per quale motivo perché non si sa il perché. Pennoni già si trova con me da quattro giorni di qui ho visto Vito de Biscio. Mi saluterai tutti i cognati e tue sorelle tanti saluti ai tuoi e miei genitori gli chiedo la Santa benedizione darai per parte mia…un bacio a Peppina e Ninetta se va contenta a scuola. Rispondimi più spesso. Ti saluto tanto  ti bacio tuo per sempre aff. Consorte Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 19-5-1916

Mia carissima consorte, vengo a dirti oggi stesso si parte da questo posto per raggiungere la mia compagnia che da diversi giorni si trova in trincea. Ti raccomando di farti coraggio e di pregare Iddio che potesse essere salvarmi da questo terribile flagello. Io di salute mi trovo bene come spero che sarà di  te e tutti della tua famiglia. Dammi per mio conto un bacio a Ninetta  e Peppina. Tanti saluti ai nostri genitori che gli chiedo la Santa Benedizione Ricevi tanti affettuosi saluti dal tuo aff. Consorte Guglielmo Angeli.   

 

Zona di Guerra, 23-5-1916

Mia cara consorte, rispondo subito alla tua tanto gradita cartolina con lettera dove ho provato molto piacere nel sentire che tutti della tua famiglia e quelli di casa vi trovate in perfetta salute come puoi sperare che segue di me. Nella mia cartolina ultima ti dissi che partivo per il fronte che appena fui arrivato presi parte al combattimento dove è durato quattro giorni….del giorno diciannove sarà difficile che mi scorderò posso ringraziare Iddio che mi sono salvato. Però fatti coraggio che per il momento siamo calati giù da quelle alte montagne però è per poco tempo, dunque state contenti  che io ho molto fede della mia povera mamma  che io ogni volta mi rivolgo ci trovo tanto sollievo. Mando tanti saluti ai cognati e i tuoi genitori e miei gli chiedo la Santa Benedizione. Ti saluto e i nostri cari figli  tuo aff. mo consorte Angeli Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 26-5-1916

Mia cara consorte, nell’ultima tua cartolina che ho ricevuto mi fai sapere se ho bisogno di qualcosa  di denaro. Se conosci che puoi levare cinque lire  me le manderai subito che così me le fo servire per il viaggio. Perché da qui si parte presto forse ci cambieranno un altro fronte. Ti raccomando  di mandarmi più preso che puoi il ritratto che lo desidero tanto dentro la lettera ci metterai due fizze  di  capelli di Ninetta e Peppina che me li tengo per ricordo. Tanti saluti Tersilio e Vito che mi mandi la sua direzione  mi saluterai tanto la comare Gelina Checca Cecia cognato Angelo i tuoi genitori i miei gli chiedo la Santa Benedizione. Ricevi tanti saluti e baci te i nostri figli tuo  affezionatissimo consorte  Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 31-5-1916

Cara consorte, rispondo subito alla tua gradita cartolina dove non ti puoi pensare quanto piacere ho provato sentendo le tue belle parole che mi danno tanto coraggio. Io mi trovo con una buona salute  come sento che tutti di casa e della tua famiglia. Cara Santina nell’ultima mi ti mandai a dire  del denaro, se non l’hai spedito non me lo mandare più perché ho ricevuto dieci lire da Vittoria senza che glielo chiedessi avere bisogno di aiutarmi, ma di qui non si trova nulla a vendere che i borghesi sono andati via tutti. Non pensare male sentendo così perché mi sento un pò debole alle gambe, riguardo ai tanti chilometri che ci hanno fatto fare, eravamo vicini a Vicenza  e adesso ci riportano su. Però ancora non sono arrivato il posto dove si era prima, fatti coraggio che io sono sicuro che c’è qualcuno che pensa alla mia salvezza. Tanti saluti ai tuoi e miei genitori gli chiedo la Santa Benedizione. Ricevi tanti saluti e baci i nostri figli tuo indimenticabile consorte  Angeli Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 4-6-1916

Mia cara consorte, ti scrivo questa cartolina per farti sapere che io mi trovo con una perfetta salute  come posso assicurare che sarà di voi tutti di casa e della tua famiglia. Io per il momento mi trovo attendato fra mezzo un grosso castagneto che questo posto viene chiamato la Valle dei Signori. Sotto mi rimane di questa grossa montagna. Fatti coraggio e prega per la mia salvezza che da qui presto si parte per andare nuovamente in trincea. Sta contenta che io tutti i giorni ti farò sapere le mie notizie. Mandami la fotografia che ardo di desiderio rivederci, altro non ho da dirti di qui il tempo è cattivo da ieri che piove. Mando tanti saluti ai miei e tuoi genitori gli chiedilo la Santa Benedizione . Tanti bacetti a Ninetta e Peppina darai per mio conto. Ricevi tanti saluti e baci dal tuo affezionatissimo consorte Angeli Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 6-6-1916

Carissima consorte, vengo dirti con queste due righe che io mi trovo con una buona salute come posso assicurare che sia di te e tutti di casa e della tua famiglia. Fammi sapere se ricevi la mia posta perché io mi trovo molto in pensiero ricevendo le tue notizie tanto di rado. Ti raccomando tanto di mandarmi al più presto che puoi la tua fotografiche non vedo il momento di vedere Giovannina e Peppina  come è venuta grande e mi dirai se cammina. Fatti coraggio che adesso per il momento mi trovo in terza o quarta linea di qui non c’è tanto pericolo . Mando tanti saluti e gli chiedo la Santa Benedizione ai miei e tuoi genitori. Ricevi infiniti saluti e baci te e i nostri cari figli. Tuo indimenticabile consorte  Guglielmo. Tanti saluti alle tue sorelle e cognati. Fammi sapere se il marito di  …. si trova sotto le armi e Marino dove lo hanno mandato.

 

Zona di Guerra, 8-6-1916

Mia carissima consorte, ho ricevuto la tua gradita lettera con dentro la tua devozione dove ti ringrazio tanto del tuo buon pensiero che sono rimasto molto contento di averla perché so bene che questa Santissima Immagine  è tanto Miracolosa. Dove tutti i momenti mi raccomando a essa che mi salvasse da questa terribile carneficina . Ti raccomando di farti coraggio  che quello che parlano i giornali è ben vero. Ma io adesso mi trovo come di rincalzo in quarta linea, dunque sta contenta che qui non c’è tanto pericolo. Mi dici se ho bisogno di denaro, ti ringrazio per il momento perché anche Vittoria mi ha spedito dieci lire ove mi ci devo aiutare ma non posso perché in questi monti non si trova nulla. Mi saluterai tanto i tuoi e miei genitori gli chiedo la Santa benedizione le tue sorelle Tersilio Vito Michele e chi ti domanda di me. Ricevi i più affettuosi saluti e baci te i nostri cari figli  tuo affezionatissimo Guglielmo.      

 

Zona di Guerra, 10-6-1916

Carissima consorte, con somma consolazione mi è pervenuta la tua lettera con acclusa la tua fotografia con le bambine. Grato ti sono del tuo gentile pensiero  e non puoi immaginare quanta consolazione abbia provato nel vedere le persone le persone più care che io abbia impresso nel mio cuore. Sono contento nel vederti che sei in bono stato tanto te come le nostre care bambine. Appena che ricevei la fotografia non potei fare a meno di ricoprirla di baci. Dove tutti mi fece rivocare il tempo più felice che abbiamo passato sperando però che ritornano presto e ritornare entrambi nella felicità primitiva. Pertanto ti faccio sapere che io sto bene come pure voglio sperare di te e bambini e no stare in pensiero ch’io saprò salvaguardarmi dai pericoli. Mando tanti saluti e gli chiedo la Santa Benedizione ai tuoi e miei genitori tanti saluti a tutti le tue sorelle Tersilio Vito e zia Nicoletta chi ti domanda di me. Ricevi tanti saluti e baci te nostri cari figli tuo aff.mo consorte Guglielmo.

    

Zona di Guerra, 14-6-1916

Carissima consorte, rispondo alla tua cartolina dove ho provato molto piacere nel sentire che tutti di casa e della tua famiglia vi trovate in bona salute, come ti assicuro che segue di me. Ho ricevuto il tuo ritratto, dove subito di diedi risposta in quanto della lettera assicurata ancora non l’ho ricevuta, tieni da parte la ricevuta in caso andasse persa  ne farai ricerca. Dei paesani nel mio reggimento non c’è più nessuno , però ogni tanto mi vedo con Tittarelli e Lelle di  …. saluterai tanto i tuoi  e miei genitori che gli chiedo la S. B. Ricevi tanti saluti e baci ai nostri figli tuo aff.mo consorte.

 

Zona di Guerra, 18-6-1916

Carissima consorte, rispondo subito alla tua cara e gradita cartolina dove sono rimasto molto contento nel sentire il tuo stato di salute  e dei nostri cari figli i miei genitori e tutti della tua famiglia, come vi potete assicurare che segue di me. In quanto che mi devo aiutare più che sia possibile credimi che avrei pure bisogno ma non posso ti vengo a dire che dal giorno nove che sono in cima a questi monti non si trova nulla sta contenta che qui non c’è tanto pericolo. Nell’altra cartolina dici che mi hai mandato dieci lire tieni il ricevuto perché ancora io non l’ho ricevute. Così in caso ne farai ricerca . Mando tanti saluti gli chiedo la Santa Benedizione  tuoi e miei genitori. Ricevi tanti saluti e baci te i nostri cari figli tuo aff. Consorte Angeli Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 30-6-1916

Cara consorte, rispondo subito alla tua tanto gradita cartolina che hai fatto il 20 dove ho provato molto piacere nel sentire che tutti di casa e della tua famiglia  vi trovate con una perfetta salute come vi potete assicurare che segue di me. Cara Santina ti raccomando di stare contenta e non stare in pensiero per mio riguardo che per il momento mi trovo in seconda linea  dove qui non c’è pericolo di nulla, dove ci fanno fare qualche po’ di lavoro accomodare le strade. Altro non che dirti   mando tanti saluti  e gli chiedo S.B. ai miei e tuoi genitori  darai due baci per mio conto a Ninetta e Peppina. Ricevi i più affettuosi saluti baci dal tuo aff.mo consorte Guglielmo. Farai ricerca della lettera assicurata che io non l’ho ricevuta non mi mandate nulla finché non te la chiedo che io.

 

Zona di Guerra, 13-7-1916

Mia cara consorte, con molto piacere ho ricevuto la tua gradita lettera che hai fatto il mese scorso. Dove sono rimasto molto contento sentendo che tutti di casa e della tua famiglia e i nostri cari figli vi trovate con una bona  e perfetta salute come ti puoi assicurare che è uguale di me. Cara Santina molto mi trovo dispiacente nel sentire che Ninetta l’ha passata molto brutta  dove mi dici che è caduta da un carretto. Ti raccomando di rispondermi subito di farmi sapere come si trova perché io mi trovo molto in pensiero. Non mi trovo un momento contento finché non mi dici come si trova ho ricevuto pure i capelli non crederai quanto sono rimasto contento. Cerca di fare questo certificato di mandarmelo. Tanti saluti ai tuoi e miei genitori  gli chiedo la S.B. Ricevi tanti saluti e baci te i nostri cari figli tuo aff.mo consorte Angeli Guglielmo.

 

Zona di Guerra, 15-7-1916

Mia cara consorte, con molto piacere rispondo alla tua desiderata e gradita lettera  dove mi trovo tanto contento sentendo che tutti di casa  e della tua famiglia godete una perfetta salute  come di puoi assicurare che sia di me. Cara Santina ti raccomando tanto prima che puoi di rispondermi , di dirmi come si trova la nostra cara figlia Giovannina  perché sento nella tua lettera che è caduta e l’ha passata molto brutta. Dunque io sentendo queste parole mi trovo con tanti pensieri che tutti i momenti ringrazio e prego il nostro Dio che non gli fosse successo nulla , spero che sarà guarita  del tutto, però se  il caso fosse il contrario ti raccomando di farmi un telegramma come hai fatto l’altra volta indirizzato sempre al Comando e non ci devi perdere tempo a farlo che io benché  mi fai sapere che si è ristabilita , finché non la vedo con i miei occhi non sto contento. Sento nella tua che vuoi sapere dove mi trovo. Adesso ci hanno portato un po’ più a destra da dove si era prima e qui viene chiamato la Valle di Vallarsa, io mi trovo per il momento in seconda linea in cima di una alta montagna che viene chiamata con questo nome Monte Corno. Non ti devi impressionare sentendo dove mi trovo che qui non c’è tanto pericolo, solo ti raccomando di farti coraggio e di pregare il nostro Beato Angelo che mi dia la salute  che qui altro che quella ci vuole. Cara Santina dei denari  che mi hai spedito ti raccomando tanto che li devi fare venire indietro che qui non valgono nulla  non si trova niente da comprare altro che i sassi si vedono e se si va al paese non ci trova altro che le mura senza tetto. I Tedeschi il giorno 25 che noi si cominciò l’avanzata  mentre che si ritiravano li bruciavano  e bombardati. Finché io non li chiedo  non mi mandare più nulla. Se hai fatto fare il certificato  lo manderai a Roma giù da Vittoria che essa pensa di mandarmelo con assieme la domanda. Cara Santina, dirai a Felice che io con Pennoni l’ultimo giorno che noi ci siamo lasciati è stato l’11 Maggio dove lui partì per andare in trincea io ebbi la fortuna che nel mio plotone ci furono diversi casi di morbillo che ci tennero cinque giorni dentro una baracca  il giorno 16 partimmo anche noi che si prese parte subito al combattimento del 17- 18 - 19 – il giorno 20 ci fu la ritirata dove subito io domandai di lui che mi rivolgo dal suo sergente. Lui mi rispose subito dovevo stare contento che lui l’avevano fatto proprio di sicuro prigioniero e mi si raccomandò il sergente di fare consapevole la sua famiglia, che io subito te lo mandai a dire in una cartolina. Spero che avrà dato sue notizie dove si trova con tutti i suoi compagni della sua compagnia  ci hanno mandato dei saluti. Mi saluterai tanto Felice e tutti della tua famiglia tutti i miei compagni di lavoro il Grelletto, Nano, Bruttino, Busone, Fischietto, Aghetone altro non ho da dirti mando tanti saluti ai miei e tuoi genitori che gli chiedo la Santa Benedizione tanti saluti alle tue sorelle e Tersilio, Angelo, Vito fammi sapere se ha dato sue notizie e  dove si trova. Darai per mio conto due bacetti ai nostri cari figli .Ricevi i più affettuosi saluti e baci dal tuo aff. Consorte  Angeli Guglielmo. 
Mi saluterai tanto i padroni tanti saluti alla Comare Onelia e tutti della sua famiglia. Discepolo quando mi rispondi mi dirai dove si trova. Il tuo ritratto è più di un mese che l’ho ricevuto dove sono rimasto molto contento ti scrissi una lettera sarà andata persa di novo ti saluto Addio.

 

Zona di Guerra, 25-7-1916

Mia Cara Consorte, ti scrivo questa mia cartolina per dirti che io mi trovo con una perfetta salute come posso sperare segue di voi tutti di casa  e della tua famiglia. Cara Santina già sono diversi giorni che non ricevo tue notizie rispondimi subito e fammi sapere come si trova Giovannina che molto desidero di saperlo. Mando tanti saluti ai miei e tuoi genitori gli chiedo la Santa B. Mi saluti tutte le tue sorelle e Tersilio  darai per mio conto due baci ai nostri cari figli ricevi affettuosi saluti dal tuo aff. Consorte Guglielmo. Mi saluterai tanto i padroni e tutti della Bottega.

 

Zona di Guerra, 7-8-1916

Cara Consorte, oggi stesso ho ricevuto con molto piacere la tua tanto da me gradita  lettera che tutti i momenti la desideravo. Dove non puoi mai credere quanto sono rimasto contento sentendo che tutte le tue sorelle coi cognati assieme i miei e tuoi genitori te con i nostri cari figli vi trovate tutti con una bona e perfetta salute, come ti puoi assicurare che segue di me. In quanto che mi dici devo rileggere la tua lettera per capire meglio cosa dici, io l’avrò letta senza dirti bugia almeno più di trenta volte. Dove sempre  ho trovato scritto che Giovannina era caduta da un carretto e che l’aveva passata molto brutta e di tua madre che nel giorno di San Pietro era andata a trovare Angelina a Fossato, l’ho fatta leggere da chi sapeva più di me anche loro hanno letto come ti dico io. Cara Santina di questo mi raccomando più che sia possibile da chi ti fai scrivere che scriva bene, come questa e non come l’altra che erano otto foglietti ….due lettere fatti in due caratteri, quella che mi diceva che Pennoni andava bene ma l’altra che mi diceva di questa disgrazia non ci ho potuto capire nulla. Vengo a dirti di farti coraggio e di stare contenta perché ancora mi trovo sempre nel medesimo posto , ossia in mezzo una folta macchia di abeti attendato.
Cara Santina nell’ultima mia lettera ti dissi di quella domanda , non ti raccomandai altro, dove sento che in questa tua lettera non se ne parla affatto, a meno che lo desiderò molto di sapere se l’hai fatta e se l’hai mandata giù da mia sorella a Roma. Ti raccomando di rispondermi subito. Mando tanti saluti ai miei e tuoi genitori gli chiedo la Santa  Benedizione, digli a tua madre che si faccia coraggio che io ho provato molto dispiacere sentendo di questa disgrazia accadutagli. Ma  crederò come tu mi dici che è quasi guarita del tutto. Di novo ritorno a salutarla con assieme le tue sorelle e Angelo. Mi saluterai tanto Tersilio e Vito. Di più la Comare e tutti della tua famiglia tutti i compagni di Bottega specialmente il Grelletto di più tutti i padroni. E da me ricevi i più affettuosi saluti e baci con assieme i nostri cari figli Tuo aff. Consorte Guglielmo mentre che scrivo è venuto un novo ordine di partire per un’altra posizione dicono che si va dalla parte del Pasubio.

 

Zona di Guerra, 31-8-1916   Ultima lettera inviata da Guglielmo, dopo una settimana muore in combattimento nei pressi di Vallarsa.

Mia Cara sorella, con molto dispiacere rispondo alla tua gradita lettera dove mi  ha fatto del tutto consapevole della grande e improvvisa e tremenda malattia che in pochi giorni ci ha messo in una grande desolazione di colpirci a morte in nostro caro Padre. Però già che il nostro Signore ci ha voluto fare questa grande mortificazione, bisogna che noi ci facciamo coraggio più c’è possibile. Senti cara sorella io non fo altro di pregare e raccomandarmi a lui. Crederò bene che il nostro povero Padre mi ricompenserà come la nostra povera mamma che nei momenti più scabrosi che non mi ha lasciato un momento e così spero faranno per l’avvenire. Sono rimasto contento sentendo che ti sei trovata presso al suo letto però molto mi ha fatto tanto male  sentendo nello stato che hai trovato. Solo ti riconobbe e non poteva parlare, dove dentro di sé quante volte avrà chiamato pure il mio nome e che desiderio avrà avuto di rivedermi, che nel leggere queste parola non potei trattenermi di piangere trovandomi così lontano e di essere di tutto inconsapevole di quanto succedeva alla nostra famiglia. Cara sorella fammi sapere dove l’hai messo in quale…..ha trovato e fatto qualcosa del certificato.  La mia licenza è stata annullata per riguardo del Signor Maresciallo. Il telegramma che ha risposto lui al mio Comando gli dice che il nostro povero Padre non mi ha lasciato nessuno interesse da accomodare conti te. Anche questo per me cara sorella è stato un grosso dispiacere di non poterci rivedere con te e la mia famiglia, questo mi fanno così per avere sempre fatto il mio dovere e di non essere stato mai punito, dopo dieci mesi di servizio, però mi fo molto coraggio  non pensare che mi fo avvincere dal grande dispiacere. Solo cara sorella scriverai a Santina e gli dirai che mi scriva più spesso che delle sue notizie è da 27 del mese scorso non ricevo più nulla, non posso capire come sia tutto questo suo silenzio dove io mi trovo molto contento gli dirai che vada dal Sindaco si faccia fare il certificato della morte del nostro povero genitore e urge la mia presenza che ci sia la sua firma con quella del Maresciallo e poi lo manderà  al Comando del 1° Battaglione. Altro non ho che dirti. Ricevi tanti saluti e baci una stretta di mano tuo aff. Fratello Guglielmo Angeli. Tanti saluti a Pietro. Dirai in quale scuola hai messo Ninetta perché Santina mi diceva che andava all’asilo infantile.  Aspetto una tua  pronta risposta. Addio speriamo presto di rivederci.

 

Lettere inviate a Guglielmo dalla moglie Santina.

Gualdo Tadino, 22-12-1915

Carissimo consorte, eccomi subito a rispondere alla tua lettera  dove sento che stai bene di salute  come ti posso assicurare che sia di noi tutti in famiglia. Sono contenta che hai ricevuto il pacco e dove hai trovato tutto il quanto ti occorreva, io più di questo non potevo mandarti.. prima di tutto non sapevo di che cosa avresti avuto bisogno e l’altro pacco ti mando il denaro così te lo adoperi a tuo piacere.  In quanto  pedalini è tua colpa se tu me lo avesti avvisato ti avevo fatto contento ora è stato e si farà alla meglio se poi mi dici che presto ci rivedremo che forse hai avuto qualche fortuna magari fosti tornato oggi stesso sarebbe stata l’unica consolazione  che si potrebbe trovare per me. In quanto vuoi sapere se è nato il bambino oppure una bambina per il momento non è venuto nessuno e quando viene te lo farò sapere è mio pensiero, in quanto mi dici  che devo fare un buon bambino a Giovannina il mio è un po’ debole il tuo sta molto male. Sta bene quello della zia , per ora ci ha mandato una sediola che tutto il giorno la vede in giro su e giù, sta sempre attenta e guai  se per combinazione gli si mette a sedere Ivana … via è la mia…le ha mandato una pupazza, due giacche per me 2 paia di scarpe per babbo, 1 sinale per la matrigna e io le ho rimandato 40 uova così sarà contenta..anche essa manda  a te oppure a noi non si annoia mai si vede che ha tanto il cuore buono per noi tutti…. Spero che sarai contento che l’ho ricompensata. Ieri incontrai Fischiettino e Eugenio di Scopone  dove mi domandarono in dove ti trovi e se ti piace di fare questa vita militare….loro ti salutano tanto e che presto gli si avvicina la partenza. Ti salutano tanto i compagni di bottega e tutti i padroni Discepolo e  consorte.
Mi farai sapere se ti ha scritto babbo che scrisse e voleva sapere  il tuo indirizzo mi farai sapere se ti ha scritto Vito che pure lui me chiese. Altro non ho che dirti di salutarti e mi dico tua consorte Angeli Santina. Ti saluta tanto Checca, Cecia e tutti. Babbo ti manda la S.B.  e ti saluta tanto ma dice sempre che con tutti questi soldi che cosa ci fai sarebbe contento di saperlo, altro non ti dico di novo ti saluto e ti auguro le Buone Feste Natalizie. Bacetti affettuosi da Giovannina che ti ricorda sempre. Addio come mi dice presto tua consorte Santa.    

 

Gualdo Tadino,  28-12-1915

Carissimo consorte, oggi medesimo ho ricevuto la tua lettera alla quale sono restata molto contenta nel sentire che stai in buona salute come ti puoi assicurare che sia di noi tutti in famiglia. Ora ti farò tutta la spiegazione di quello che tu mi chiedi. Ora ti dirò che il 18 siamo andati tutti sul Comune a reclamare che volevano la roba tutta tassata, se tu avesti visto pareva lo sciame di api, venne il Maresciallo, i carabinieri e tutti gli altri  che pareva il castigo sai bene che i fagioli li hanno messi a 60 centesimi è roba da non campare ma ancora non hanno fatto niente ci hanno lusingato fino al primo dell’anno, poi si rifarà daccapo, una  …di spiegazione ora un’altra. Ti dico pure questo  che il maestro Franceschino ha sposato e ha preso la sora Italina la moglie del poro Silvietto, se risentono i vecchi figurati noi cosa furono il Sorangelo  di Depretis sposa la moglie di Bisciaglio e poi Bicchiele sposa la moglie di Bosone, tutti sposi per ripopolare i soldati che perde il Governo. La matrigna per il momento non ci va perché non c’è nulla da fare, ma quando hanno bisogno la vengono a chiamare. Peppe de Crechino ? vuole sapere se ti sei imboscato e in quanto ai soldi  che vuole sapere la verità di quanto ti ho mandato L. 5 e loro mi ci misero L. 10 acciocchè se in caso li avesti perse prenderò L. 10. Ora sono contenta che le hai ricevute. Come ti ho detto che ci penserò più spesso tua sorella pure scrive spesso e pensa troppo per noi ora ha mandato i soldi alla sora Ersilia a ciò che mi desse una coppa di grano è un po’ troppo non so proprio come ringraziarla. Mi dici che vuoi venire per quando mi sgravo…. Danno a tutti le licenze  pure al figlio di Bracalone l’hanno data per il primo dell’anno, a te la danno meglio. Altro non ti dico ti saluto e mi dico tua consorte Angeli Santina. Babbo ti manda la S.B.  e ti saluta tanto la matrigna pure ti saluta Checca, Angelo, Antonietta, Cecia e tutti il Compare e la Comare Carluccio e tutti di fabbrica, io pure ancora. Bacetti affettuosi da Giovannina che sempre ti pensa Addio.

 

Gualdo Tadino 02-01-1916

Carissimo Consorte, rispondo alla tua lettera la quale mi ha portato molta consolazione  nel sentire che stai bene di salute come pure ti dico che ne sia di tutti noi. Oggi stesso mi ha scritto Vittoria lei pure sta benissimo e ti saluta e mi raccomanda sempre Giovannina ma è una discola di prima riga questa mattina l’ho portata alla messa e don Nazzareno mi ha strapazzata tanto perché non si fermava un momento.  Tua sorella  mi ha scritto e vuole sapere quanto costa  il grano, il granturco, il lardo e le salsicce e tutti quanti pensieri si prende per parte nostra non so ma mi immagino che non sarà per noi ma tutto ciò che fosse come se li farà per soddisfare tutto questo bene. In quanto che mi dici della macchia è come te l’hai lasciata perché babbo non ci va e io meno neanche per il foco non ci sta niente, se torni te ci andrai che forse ti sogni sempre casa pure ti sei stufato di fare il soldato . Mi dissi Fischiettino che gli dovevi dare risposta come era bella questa vita te invece non hai fatto sapere nulla hai fatto finta di non capire lui oggi stesso è partito a raggiungere il reggimento ma forse vuoi venire a farmi vedere come sei bello vestito da soldato, ma questa muta che ti hanno dato mi sa brutta. Vito pure ha scritto questa mattina e lui pure dice che sta bene ti saluta. Dirai a Ruggero che sua madre dice che gli scriva. Quando mi rispondi mi farai sapere se tua sorella viene d’accordo come nel mandarti  il denaro, io ti mando solo L. 5 che credo bene che altrettante te le manderà essa cerca di aiutarti più che può. Altro non ti dico mi dico tua consorte Angeli Santina. Baci da Giovannina. Babbo ti manda la S.B. ti salutano. Ti saluta Mamma , Checca e Cecia e tutti i compagni.

 

Gualdo Tadino, 10-01-1916

Carissimo Consorte, con molto piacere ho ricevuto la tua lettera dove sento che godi ottima salute come ti posso assicurare che sia di noi tutti in famiglia. In quanto che vuoi sapere se quanto può durare una coppa di grano devi capire anche da te stesso che giva sempre lì. Dunque quanto ha durato uno 15 giorni mi sa che sia anche abbastanza, dunque ti raccomando di fargli  mille e mille ringraziamenti da parte nostra che vedi bene che a noi non ci fa mancare nulla dunque è premurosa in tutto e per tutto sta a te ringraziare quando che scrivi ringraziala tanto che pure io la ringrazio ma faccio fare dagli altri non so se me celo mettano mentre invece tu fai da te stesso sai bene quello che ci metti. Molto mi dispiace nel sentire che anche Ruggero è stato sfortunato tutti hanno qualche Cristo del loro io te lo volevo mandare a dire sull’altra lettera che ti ho mandato tempo addietro che mi sognai che era tornato ma come fai ci vuole pazienza che speriamo presto passerà questo po’ di tempo. In quanto tua sorella che vuole la fotografia vedi un po’ di accontentarla in tutte le cose che essa è disposta per noi a fare tutto quello che noi neanche meritiamo vedi di accontentarla per bene. Anche Vito ha mandato le fotografie da soldato se vedesti quanto sta bene lui pure ha scritto questa mattina dove dice che ti ha mandato una cartolina e ancora non ha avuto risposta. Ti saluta e vuole sapere le tue nove, ti saluta tanto. In quanto al francobollo nessuno ha fatto attenzione io me ne accorsi.
Mi dici  sempre che hai fatto spesa?  di soldi ma che hai le saccocce bucate,  vedi un po’ di mandarle alla riparazione e falle otturare ma che sempre vedi un po’ di farci l’osso e fa un po’ di digiuno. In quanto Giovannina mi dice che sia svelta se tu ti fiate non ti ascolta affatto vedo che scappo che la riccia mi dice non gli menare a Ninetta tua è bona e una birichina di prima riga. Altro non ti dico ti saluto tanto e poi tanto credeme tua consorte Angeli Santina.

 

Gualdo Tadino, 19-01-1916

Carissimo Consorte, con questa mia ti fo sapere che oggi stessono ricevuto la tua lettera dove trovavo che dal 15 corrente era stata fatta, ho trovato pure che godi perfetta salute come ti dico per il momento è di noi tutti in famiglia. Sono molto contenta nel sentire che hai scritto a tua sorella e che l’hai ringraziata anche da parte nostra, in quanto il pacco pure tu mi dici che l’hai dato un pezzo a uno e un pezzo all’altro, ti ha terminato subito. Io quando ti dovessi mandare la roba preferisco sempre di mandarti il denaro  così  te lo adoperi a tuo piacere mentre la roba fai te chi mangia mangia. Mi dici pure che non fiato tanto a tua sorella, magari starei senza mangiare a costo di non sturbarla, ma ci sta tuo padre che non si trova mai sazio di tutto quello che gli si fa vorrebbe in tanto in tanto che lo inghiottonisse  con qualche voglia ossia con qualche poco di denaro essa gli pensa per qualche litro di vino e poi quello che ……da Cecia del Ghigiano e poi te lo aveva scritto essa senza che te lo spieghi io se è vero pensa per il grano è troppo quello che fa ma come ti ripeto i tuoi non sono mai satolli sarà un fiotto di natura . Sono contenta nel sentire che hai scritto a Vito lui pure ha scritto questa mattina dove dice che ha ricevuto la tua cartolina lui pure sta bene. In quanto mi dici di tornare quando io mi sgravo farò in tutti i modi di accontentarti ma credo bene che sarà tutto tempo e fiato buttato via, perché ha fatto tanto Gige per far tornare Andrea e non gli è giovato, ma in tutti i modi ti farò contento magari fosse domani di poterti rivedere tu conti i giorni e io conto tutti i minuti, quando rispondi mi farai sapere se ti ha scritto babbo che voleva il tuo indirizzo. Giovannina dice sempre di te quando rispondi crede bene che mi manderai le fotografie  pure oggi le aspettava ma ha fatto fiasco ora vediamo se quando e se Giovannina ti riconosce con questa divisa da militare. Babbo ti invia tanti saluti e baci di più insieme la S.B. come pure la matregna  altro non mi resta che salutarti  di novo e mi dico la tua consorte Angeli Santina. Tanti saluti da mamma Checca e tutti. In quanto a Cecia  sta tutto otturato e le saccocce tutte sane. Addio. Dirai a Ruggero che i suoi di casa gli hanno spedito i soldi diretti all’ospedale di Firenze che facci ricerca che facci avvisati subito se l’ha ricevuto. Addio saluti. Questa mattina hanno richiamato 5 classi di scorta da 85 fino al 91.

 

Gualdo Tadino, 27-01-1916

Mio carissimo Consorte, con molta tranquillità ho ricevuto la tua adorata lettera dove ho inteso che godi perfetta salute, come ti posso assicurare per il momento e di noi tutti in famiglia. Sento nella tua che mi dici che hai prestato giuramento e che hai passato una nova visita dove avevi speranza che eri inabile al servizio di guerra, ma devi sapere che noi siamo nati sfortunati e ci dovemo restare sarà tutto quello che Iddio ci avrà destinato…. Fatti coraggio che speriamo che fra pochi giorni ci riabbracceremo insieme  non vedemo l’ora di rivederti . In quanto alle tue fotografie le avemo ricevute e siamo restate molto contente nel vederti  che ti sei ingrassato si vede che stai meglio che con noi. Se tu a vesti visto Giovannina quando la chiamai che le dissi ecco babbo e lei mi rispondeva dove io non lo vedo, non c’e dopo le diedi la tua fotografia e stette tutta la giornata con la tua in mano e guai che la toccava correva incontro a mamma e le disse nonna mia eccolo babbo mio, ti ha conosciuto subito come pure ti ha riconosciuto Ivana. In quanto i nomi che tu mi dici faremo in tempo a pensarci che per il momento pare che non mi appresciano  quanto prima lo farò. Ti farò subito avvertito. E’ venuta la moglie di Ruggero e mi ha detto  che mi doveva dare quei soldi  che tu avevi prestato a Ruggero . Dimmi se te li ha ridati lui sennò ha detto che me li passano loro. Babbo ti manda la S.B. e ti saluta come pure ti saluta la matrigna. Altro non ti dico ti saluto e mi dico tua consorte Santa Angeli. Bacetti affettuosi da Ninetta. Addio. Te manda pure la lettera da il bollo da 15 che Vito pure li manda sempre così e nessuno ci paga nulla  e te pure fai lo stesso.

 

Lettere inviate a Guglielmo dalla sorella Vittoria

 Roma, 12-01-1916

Caro Fratello, sabato nove ti spedii un pacchetto come ti avevo già avvisato ancora non mi hai risposto forse non l’hai ricevuto. Se l’hai ricevuto fammi sapere se c’era tutto cioè sei ovi tosti due pesci e un salametto e un pezzetto di cacio spero che avrai gradito almeno cambierai cibo…. oggi 12  spedisco   a casa altri soldi per un’altra coppa credi che non patiscono che finora non si possono lamentare di me poi ora Santina piglia pure il sussidio. Io credo che patisci più di loro che hai fatto tanti chilometri con lo zaino figurati come ti sentivi sfinito, ho inteso che i tuoi paesani  ti hanno tutti lasciato è rimasto solo il figlio di Petrozzi, la sorella è qui a Roma e io gli ho dato il tuo indirizzo che lei non lo sapeva dove era , immagino ti trovi meglio con qualche forestiero che con un paesano, se puoi trovare qualche amico buono fartelo ma no romano che sono na specie dei gualdesi  quello che ti dico guarda bene c’è da trattarlo sempre del lei non mai tu poche chiacchere e poca confidenza sarai sempre rispettato e passi per una persona per bene come ti ripeto cerca a non parlare ordinario come usa al nostro paese, poi sai che devi togliere quei baffi chr sono tanto  brutti che stai meglio e così vengono più fitti  e quando avrai trovato un vero amico  fammelo sapere come si chiama che se tante volte tu tardi a scrivere io scrivo a lui. Sei stato mai in prigione che in caso ti toccasse  non ti impressionare sta sempre allegro che tutto passerà. Tanto sai chi prega per te, ti saluto ancora Vittoria.

 

Roma, 20-01-1916

Fratello mio carissimo, ho ricevuto la tua gradita cartolina dove ho appreso tutto ciò che ti accade, ti prego di tenere saldo il pensiero della rassegnazione della volontà di Dio, oggi tu ti trovi nel       margine di gran travaglio fa che non ti venga mai a mancare il coraggio e tutto quello che incontri non ti faccia impressione oggi devi solo pensare che sei solo e devi servire la patria e Iddio che ti deve aiutare in tutti i disagi. Ti raccomando che sei costante alla preghiera specie all’anima benedetta di mamma e il nostro caro Beato Angelo che io tengo una grande fede e così con questa spera bene. Mi dici che domenica devi prestare giuramento tu fa il tuo dovere ma poi quando ti dovesti trovare in una brutta situazione cerca di essere meno  a rischio so che sia possibile perché la zelanteria digli che la facciano gli ufficiali non voi poveri figli di madre. Insomma ancora non diamo tanto peso a ciò che succederà tu sta di buon animo e tu come ti ripeto non pensare alla famiglia che fino che campo io sono sempre la tua affezionata sorella come pure per i tuoi figli e per babbo. Mi dici pure che verso la fine del mese parti per ignota destinazione va contento perché non sei solo pare che sia male in comune anche oggi hanno chiamato altre 7 classi cioè dal 86 fino al 91 tutti riformati, dove si va si sentono lagni e tutti si piange si prega e si spera è arrivato il castigamatti per tutti perché male chi va ma peggio chi rimane. Oggi fratello mio è mezzo mondo che soffre e noi siamo stati colti proprio nella terra  che dovemo patire e bisogna rassegnarsi al volere di Dio. Questa era la sacrosanta parola che mamma nostra teneva sempre sulla bocca. Tralascio a parte il morale sta contento solo ti dico verso il 27 ti spedirò un po’ di denaro così ti serviranno per il viaggio e se ti servono qualcosa di calze oppure cravatte insomma quello che ti serve . Se hai freddo fammelo sapere con una cartolina che te lo mando: Ti dico pure che come sai che Santina sta per partorire io sarei contenta che tu gli dicessi che al bambino o bambina che nasce gli mettesse i nostri nomi perché noi siamo pochi  della nostra famiglia e così dobbiamo ridurla in una sola persona cioè se femmina il primo nome è Peppina, Santa, Guglielma e Vittoria e se maschio Peppino, Guglielmo, Sante e Vittorio tu però a tua moglie non gli devi scrivere che io te l’ho suggerito, così babbo è contento e siamo tutti contenti in uno solo. Speriamo che nella visita medica ti scartano oppure ti mettessero al panificio io ho fatto tanto per poterti mettere nella sussistenza ma non mi è riuscito, ebbene pazienza io ti auguro bene.
E’ venuto domenica il figlio di Borganzone e Pio ti salutano e dicono che tu non sai combattere ma ti mettono per  i lavori  e l’istruzione te la fanno per una difesa in caso di bisogno. Dunque sta contento e abbi tanti saluti da me e Pietro tua sorella Vittoria.

 

Lettere spedita da Vittoria alla cognata Santina dopo la dispersione di Guglielmo

 Roma, 28-10-1916

Mia cara cognata, ho ricevuto la tuia gradita lettera ove sento che state tutti bene di salute e Peppina si è fatta una bella figlia questo è il mio piacere e anche una fortuna che poverina è stata cresciuta su a forza di pene, vedi fatti coraggio per via del latte che speriamo che Guglielmo sia prigioniero perché non risulta nei feriti e nessuno altro sito solo che le informazioni che ho assunto dall’Ufficio del Papa non è venuta la lista dei prigionieri del mese di settembre e dice che prima dei tre mesi  non si può sapere nulla perciò state di buon animo.
Ti scrivo questa mia per dirti questo che   domani domenica tio spedisco una croce di marmo con la fotografia a smalto con il piedistallo di pietra e una urna di vetro con la corona e un lume tutto questo prenderai un carrettino a mano e chiama un muratore bene pratico che vada ad impiantare sotto la croce con cemento che la metta bene che non si rompa e quel tempo che ci impiega una giornata sarà da me pagato. Manda pure una persona alla stazione a prenderla se sta attento quando cammina che si potrebbe rompere facile. Potresti chiamare il marito di zia a metterla oppure Calistro oppure chi meglio ti piace  basta che per il giorno dei morti sia messa io la spedisco a grande velocità così arriva subito. Ti raccomando che sia impiantata bene che i venti non l’abbiano da rompere  e sta bene attento chi la mette che costa un po’. Il lampione e la coronaglieli metti davanti alla croce anche quello che sia bene piantato. Che appena saprò qualcosa di Guglielmo verrò a visitarla.
Ti raccomando trova una persona pratica che non si  rompa e credi se mamma potesse stargli assistere il lavoro oppure una persona di casa tua. Tu chiama come ti dico uno capace e non guardare la spesa pure che tutto vada bene. Altro non ti dico baciami tanto quelle creature e come hai ricevuto questo rispondimi. Salutami mamma e digli che si faccia coraggio che quell’anima pregerà per noi. Salutami i tuoi e ricevi tanti saluti e baci dalla tua cognata Vittoria. Dirai a zia che appena posso gli scrivo.

 

Roma, 30-10-1916

Alla Signora Santina Angeli Gualdo Tadino Umbria Via Nucci

Mia cara cognata, ti spedisco ho spedito già una lettera ma per meglio intenderti ti invio anche questa cartolina. Ti ho spedito la croce con la scatola un’urna e un lampione e due piante di fiori il piedistallo. Come di ho detto farai piantare la croce e davanti alla croce ci fai mettere un palo all’altezza di mezzo metro che ci inchioderai l’urna e il lampione e intorno alla croce ci pianterai quei garofani che leverai dal vaso se il lampioncino si forre rotto il manico vedi farlo accomodare da uno stagnaro in fondo al palo inchioderai quello scritto che dice al caro Padre in visibile. Altro non ti dico ancora nulla di Guglielmo ma speriamo bene. Baciami tanto le creature e salutami i tuoi e se vedi zia digli che presto gli soddisferò ciò che mi ha scritto. Tanti saluti a mamma. E non impressionarti ho creduto a spedire questa roba a nome di essa. Ricevi saluti e baci auguriamoci buone cose Vittoria. Nel nome sito che imposto ricevo la tua cartolina dove mi chiedi lo zucchero non ce l’ho e non si trova fino a martedì appena l’avrò te lo mando. Di Guglielmo spera bene.

 

  

Michele Pericoli, di Raffaele, classe 1895,
75° reggimento fanteria            

Carissima sposa, appena ricevi questa mia fotografia rispondimi subito. Intanto ricevi i miei cari saluti e baci a te assieme alla bambina, serbate la famiglia a tutti quanti credimi tuo aff.mo sposo. Io sto bene fammi sapere dite e di tutti quanti.

 

                     

         

 

 

Angelo Cambiotti, lettera all’amico Giovanni Campanella

Zona di guerra 19-11-1916

Carissimo amico vengo amandarti per farti sapere che io godo ottima salute e cosi voglio sperare che sara di voi e consorte e tutta lintiera famiglia  Di piu caro giovanni mi farete sapere se Ugenio a ripassato la nova visitta ma io spero di no.  Di piu mi farete sapere se che cosa si dice initalia di questa guerra perche io caro giovanni nei due mesi scarzi avrei una buona speranza invece lestate tutta inutile io credo che sempre tutto se fece ma ora spero di venire i licenza invernale non rimane che dirvi augurandovi buona salute salutti e baci a tutti di casa e son  vostro amico.

 

Giovanni Castellani, di Antonio, classe 1885,
50° reggimento fanteria

Porto Maurizio 26-05-1916

Consorte carissima, mi trovo qui a Porto Maurizio e non so quanto tempo ci fermeremo. Come ti scrissi in un’altra cartolina siamo venuti qui per fare istruzione sulle mitragliatrici. Di paesani con me vi è solamente che il figlio di maresino quello che si trova di là dalla stazione.  Mi ha dispiaciuto di lasciare gli altri a Noceto ma tanto era un caso che ci fossimo trovati sempre insieme. In questo reparto dove ora mi trovo sono tutti i mestieri, falegnami, muratori, zappatori e conducenti, perché m dicono che è meglio degli altri. Spero di passarmela bene. Il posto dove mi trovo è bello, ci troviamo lungo il mare sopra una piccola collina che da piacere a guardarci. Io godo ottima salute e ring radio Iddio che fin ad ora non ho avuto nessun dolore e così voglio sperare che seguiti di tutti voi. Non ho avuto risposta dell’ultima mia lettera che tu certo avrai indirizzata a Noceto. Non pensar male se mi sono un po più allontanato io credi di aver fatto per mio meglio e il resto Dio ci penserà. Quando scrivete a Peppe, avvisatelo che mi trovo qui e appresso gli scriverò una lettera come anche a te ti scriverò più a lungo quando vedrò quello che mi faranno fare. Puoi avvisare il figlio di Maranghino e darci la mia direzione se ancora non mi avesse risposto. Cerca di farti coraggio che tutto andrà bene e spero presto di riunirci insieme. Saluto i tuoi di casa, saluto i miei di casa e chiedo la S.B. ai miei genitori come faccio e benedico le mie bambine ed a te saluto e abbraccio affettuosamente.   

 

Zona di Guerra 10-09-1916

Cari genitori, ieri vi scrissi una mia lettera, risposi alla vostra del 31 agosto come a quella di Nicola del 1. Godo ottima salute e così mi auguro che seguiti di voi tutti. Ancora mi trovo al riposo. Il tempo si è rimesso e si comincia a star bene anche qua. Così speriamo che sia di questa vita. Dopo tanto cattivo verrà pure il buono. Per ora però non se ne vede il principio. Speriamo sempre che finisca presto e con questo tiriamo avanti e speriamo. Quantunque non vi domando nulla degli affari di casa, cioè come state avanti con le faccende, e l’andamento della campagna, datemi sempre notizie. Certo in queste condizioni in cui mi trovo, io non penso altro che a salvarmi la pelle e tutte le altre tribolazioni che si fanno non mi fanno più effetto. Desidero però che voi tutti stiate bene e che i nostri  interessi vadano bene perché penso che ho due figli e vogliono mangiare pure questi. Io come vedete sono qua inchiodato e non posso farvi nessun bene. Comprendo però che anche voi desiderate la mia salute e non domandate altro così speriamo che Dio non ci abbandonerà né l’uno e né gli altri. Di fronte a tanti dolori e a infiniti disastri  inalziamo gli occhi al cielo preghiamo e rassegniamoci. Saluto a tutti in famiglia e vi abbraccio a tutti insieme.  

 

Zona di Guerra 14-09-1916

Genitori carissimi torno a parteciparvi l’ottimo stato di mia salute. Voglio sperare che ugualmente sia di voi tutti in famiglia e se è ciò ne sia sempre ringraziato Iddio. Adesso ho cambiato posto di nuovo e mi trovo più vicino al fronte, ma come sia, speriamo che il Signore come non mi ha mai abbandonato mi aiuterà in avvenire. Torno a ripetere che finchè ci è salute vi è il coraggio e la speranza. Non vi dico altro per ora, a riguardo che non fo in tempo ad impostare. Pennoni sta bene e saluta la sua famiglia. Vi mando tanti saluti e chiedo la vostra S. Benedizione bacio ed abbraccio fratelli sorelle e mogli e figli  vostro aff.mo figlio. 

 

Zona di guerra 25-09-1916

Genitori carissimi ritorno a darvi le mie notizie, grazie sempre a Dio sono buone e così voglio sperare sia di voi tutti in famiglia. Mi dite che avete cominciato a vendemmiare e mi farete sapere quanto ne avete raccolto. M’immagino che sarà poca ma contentatevi basta che Iddio ci dia la salute che ad altre cose tutto si rimedia. Vi saluto affettuosamente e vi chiedo la S.B. come la mando alle mie bambine. Tanti saluti a Peppe, Marietta Angelino Nicola e figli e abbracciandovi a tutti credetemi sempre vostro.

 

Zona di guerra 27-09-1916

Cara consorte torno a parteciparti le mie notizie. Io con l’aiuto di Dio mi ritrovo in ottima salute così mi auguro che sia di te e tutti uniti in famiglia. Come tu mi dicevi ho scritto a tuo padre e se questo lo faccio di rado non è per trascuratezza ma perché oltre le mie notizie di salute non ho altro da dirvi e quindi ogni volta che scrivo a te o a Peppe gli partecipo i miei saluti e le notizie e quindi credo che stiano alla corrente lo stesso. Anche ieri mi sono visto con Rinaldo mi portò i saluti e buone notizie di Antonio. Tutti e due stanno bene. A Peppe quando mi risponde mi dica sempre se riceve le mie lettere e le notizie che ci scritto che al più presto ve ne scriverò con altra lettera facendovi sapere qualche cosa. Per ora credo il più che vi interessi è la mia salute che sempre riconoscente all’Altissimo ho avuto la fortuna di darvi sempre consolanti notizie. 

 

Zona di guerra 10-03-1918

Carissima consorte come ti ho già detto mi sono giunte le tue cartoline illustrate, ed avrò speranza che appresso a queste mi fosse giunta pure una lettera, però non ho ancora ricevuto nulla. Voglio sperare che almeno vi giungessero queste mie. Io mi trovo sempre benissimo e al medesimo posto. Seguita a scrivermi con questa direzione una lettera ogni tanto, e se ne hai già scritte non merita che ne ripeta delle altre. Vi dispiacerà nel sentire i miei lamenti, la causa non è mia e nemmeno la tua. Vivrò attendendo e sperando sempre. Sta pure contenta, salutami i tuoi genitori e famigliari, ti raccomando le figlie, e per conto mio baciale benedicendole. Ti abbraccio con sincero affetto e mi dico sempre tuo.

 

Zona di guerra 11-01-1919

Carissima consorte con l’ultima mia cartolina vi avevo quasi assicurato che per il 15 ero a casa. Forse dovrò trattenermi qualche altro giorno ancora, è impossibile precisarvi il giorno, posso dire che sarà presto e nulla di più. Anche a me sembrano molto lunghi questi giorni di attesa ma conviene sempre aver pazienza perché mi trovo sotto un padrone che a differenza degli altri più si è cattivi e più tiene con se. Godo ottima salute e ne ringrazio Iddio spero di voi anche altrettanto. Benedico e abbraccio le figlie, abbracci e saluti ai fratelli sorella e genitori miei e tuoi e con un sincero saluto credimi tuo.